Vi sarete accorti che dallo stabilimento Brandinchi Beach, dando le spalle al mare, si vede in lontananza un imponente masso… ovvero l’isola di Tavolara. Non solo icona di bellezza naturale, ma anche la protagonista di uno spettacolo meteorologico affascinante noto come il “Cappello di Tavolara.” Questo fenomeno unico cattura l’attenzione dei visitatori della regione, aggiungendo un tocco di mistero e magia all’esperienza dell’isola.

La Coreografia Atmosferica dello Scirocco

Il “Cappello su Tavolara” si manifesta quando lo Scirocco, un vento caldo proveniente dal sud-est, inizia a soffiare con intensità sull’isola. La morfologia peculiare di Tavolara, con il suo profilo a picco sul mare, diventa la scenografia perfetta per questa coreografia atmosferica.

Olbia - Tavolara con il cappello

L’isola, esattamente perpendicolare alle correnti dello Scirocco, crea le condizioni ideali per la formazione del cappello. Quando lo Scirocco inizia a fluire sulla superficie del mare riscaldato, l’aria si satura di umidità. Il rilievo dell’isola agisce come una barriera, obbligando l’aria a una risalita forzata.

Il Balletto delle Nubi

Durante questa risalita, l’aria si espande e si raffredda, causando la condensazione del vapore acqueo in minuscole goccioline. Il risultato è uno spettacolare cappuccio di nuvole che avvolge completamente l’isola. La stabilità dell’aria impedisce alla nube di crescere in verticale, costringendo il flusso a discendere fino alla superficie del mare.

Lo Scenario Incantevole

Per gli osservatori attenti, l’immagine satellitare dell’isola di Tavolara durante lo Scirocco rivela la perfetta perpendicolarità dell’isola alle correnti di vento. La nube di colore azzurro si distingue chiaramente, mentre sottovento all’isola si formano le onde orografiche, con i cumuli da rotore associati, che rendono lo spettacolo ancora più affascinante.

La leggenda dice che…

E non dimenticate mai la saggezza della leggenda locale: “Quando Tavolara mette il cappello… preparatevi, sulla terraferma la pioggia è alle porte!”. Vi possiamo assicurare però che spesso la leggenda non si avvera!

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